Asti, 01/09/2015
Cari colleghi,
Si è conclusa da qualche giorno una vicenda a livello legale la quale ha avuto come protagonisti il nostro collegio e un post pubblicato sul più noto e diffuso dei Social Network:Facebook.
La facilità con cui è possibile pubblicare ciò che si vuole sulla propria o altrui bacheca di Facebook non significa anche libertà di poterlo fare.
Infatti, sul web valgono le stesse norme scritte per la realtà materiale. Pertanto, se si pubblica un commento offensivo o si scrive un post (sia su una bacheca pubblica che ristretta ai propri amici) che possa essere interpretato come diffamatorio si può incorrere in eventuale procedimento penale. Cosa che, nel caso di specie, non è avvenuta grazie al ravvedimento dell’utente che ha provveduto a rimuovere il post pubblicato.
Per dovere di cronaca, il Collegio ha, in un primo momento, convocato per un incontro presso la propria sede la persona che ha pubblicato il post con l’invito a rimuovere tale commento dalla bacheca Facebook in quanto, a giudizio insindacabile dello scrivente Collegio, diffamatorio nei confronti della figura del professionista Infermiere.
Nonostante le numerose sollecitazioni all’utente, il post non veniva cancellato, fintantochè non si è dovuto provvedere all’invio di una lettera da parte del nostro legale di fiducia.
Non è mia intenzione (e non sarebbe neppure corretto visto che il post sulla bacheca è stato rimosso) entrare nel dettaglio della vicenda, se non sotto l’aspetto puramente divulgativo sull’utilizzo del social network.
Attenzione quindi a come viene usufruito Facebook sia dai professionisti che dall’utenza. A tal proposito, invito tutti coloro che durante l’utilizzo dei social network vengano a conoscenza di post con potere di diffamazione nei confronti della figura dell’Infermiere, di segnalarlo al Collegio, come è stato giustamente fatto dal nostro iscritto.
Il legale ha spiegato che la pubblicazione di un post su Facebook ha lo stesso valore divulgativo di un qualsiasi altro mezzo Stampa.
Non è una lezione di moralità, ma di buon senso.
Distinti saluti.
Calì Domenico
Presidente Collegio IPASVI di Asti